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La radiologia in uno studio odontoiatrico moderno costituisce un supporto estremamente importante, sia per aiutare il clinico per la diagnosi di lesioni clinicamente non manifeste che per la programmazione e il controllo dei trattamenti in atto. La sua importanza è andata continuamente aumentando nel corso degli anni, a causa della presenza sul mercato di apparecchiature computerizzate e con tecnologie all'avanguardia in grado di dare referti radiografici digitali di altissima qualità.
Come è noto, le indagini radiologiche vanno effettuate quando è strettamente necessario ed devono essere giustificate ed eseguite correttamente.
(Ardizzone V, mezzanotte P, Roncati Parma Benfenati M. 2002)
Non bisogna mai dimenticare che le radiazioni ionizzanti sono sempre accompagnate da un rischio biologico.
L'esposizione del paziente ai raggi x deve essere quindi ridotta al minimo.
È quindi necessario pertanto:
Le informazioni derivate da un esame radiologico devono essere sempre associate ad una valutazione clinica.
Gli esami radiografici di comune impiego in odontostomatologia sono:
Tutte queste indagini vengono effettuate nella nostra struttura in quanto siamo in possesso di diversi radiografici endorali digitali in ogni unita operativa e di un Tomagrafo Computerizzato Cone Beam (CBTC).
Va inoltre aggiunto che, come nelle altre discipline mediche in cui ad esami di "primo Livello" si fanno eseguire esami di "secondo livello" (Es. Rx- Torace seguito poi, se necessario, da una TAC), lo stesso deve accadere in Odontoiatria dove avremo appunto esami di primo e di secondo livello.
Tra gli esami radiografici di "primo livello" abbiamo:
Tra gli esami radiografici di "secondo livello" abbiamo:
Gli esami radiologici comunemente utilizzati in odontoiatria possono essere anche suddivisi a seconda della loro capacità di fornire informazioni in due o tre dimensioni, importante questo in base alle esigenze cliniche:
Se realizzate con appositi centratori ( tecnica parallela ) e con cono lungo ci permettono di valutare l’esatta altezza ossea, l’eventuale distanza dal nervo alveolare inferiore o dal seno mascellare alla cresta alveolare o da eventuali strumenti di riferimento, inoltre il decorso e la prossimità dei denti limitrofi.
Con questo metodo le radiografie endorali hanno un rapporto dimensinale 1:1
In Implantologia la radiografia endorale è di scarsissima utilità nella diagnosi pre-operatoria. Essa non è in grado di fornire una valutazione d’insieme e, soprattutto, non è affidabile nelle misurazioni spaziali: non è possibile, infatti, essere sicuri delle condizioni geometriche nelle quali l’esame è stato esegiuto.
La radiografia endorale è utile, invece, in fase intraoperatoria e nei richiami. Intraoperatoriamente viene utilizzata per evitare danni a strutture anatomiche vicine, come le radici dentarie o il canale mandibolare.
Una precisa indicazione della radiografia endorale si ha in caso di rialzo del seno mascellare per via sub-antrale mediante tecnica osteotomica.
È l’elemento diagnostico più utilizzato oggi in odontoiatria.
L’OPT fornisce una immagine completa delle arcate dentarie e delle strutture ossee da cui sono sostenute. Anche se ben realizzata, essa non riesce a fornire una rappresentazione dimensionale accurata potendo dare alcune volte una deformazione del 30% quindi non in grado di valutare la giusta altezza ossea.
Comunque questo esame ci dà una valutazione d’insieme del caso, la posizione e l’ampiezza dei seni paranasali, il decorso del nervo alveolare inferiore, la posizione dei forami mentonieri e sottorbitari e l’eventuale presenza di addensamenti, neoformazioni cistiche e di tumori. I panoramici digitali di ultima generazione hanno comunque ridotto fino a quasi annullarlo il fenomeno della distorsione.
Questo esame radiografico consta di tantissime radiografie endorali singole (da 16 a 24) che se eseguite con la tecnica parallela, ed inserite in particolari template digitali e non danno una immagine radiografica molto precisa e nitida sia dei denti che dell’organo di supporto dei denti, ossia del parodonto (vedi Sessione Parodontologia).
Quindi e un esame che si richiede di routine ai paziente a cui bisogna fare un diagnosi di tipo parodontale.
Le teleradiografie in proiezione latero-laterale e antero-posteriore, insieme anche la radiografia della mano, sono esami radiografici utili per effettuare le analisi cefalometriche per la diagnosi ortognatodotodontica.
È un indagine radiologica indispensabile ed importantissima per l’analisi tridimensionale delle strutture anatomiche del distretto maxillo-facciale e nello specifico:
È importante sottolineare comunque che essendo una indagine frequentemente richiesta dai dentisti, è bene che ci soffermiamo sulla grande differenza esistente tra la TAC convenzionale (ancora oggi presente in tantissimi studi di radiologia) dove la dose di radiazioni assorbita dai paziente è elevatissima ed la Tomografia Computerizza Cone Beam (CBCT) di ultima generazione, dove la dose assorbita dai pazienti è di gran lunga inferiore alla TAC Dentalscan convenzionale.
(Vedi Tomografia Cone Beam)