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L’apicectomia (tagliare l'apice) fa parte delle discipline della microchirurgia odontoiatrica, quindi per la sua attuazione è necessario essere in possesso di un microscopio operatorio.
Quando con la semplice devitalizzazione non è possibile detergere e sigillare i canali radicolari in maniera perfetta, si verifica la formazione di una infezione cronica all’apice del dente detta “granuloma". L’obiettivo dell’apicectomia è quello di sigillare chirurgicamente il canale dall’apice, terapia che non si è potuto fare con la semplice devitalizzazione.
Le situazioni in cui è necessario ricorrere all’apicectomia sono le seguenti:
Il trattamento è indolore e si esegue in anestesia locale. Anche se molto più complessa, l’apicectomia è realizzabile anche su denti posteriori pluri radicolati.
La percentuale di ricomparsa dei granulomi peri apicali in denti già trattati con apicectomia è purtroppo abbastanza alta. La percentuale di successo a lungo termine è data essenzialmente dalla capacità dell’operatore di creare un buon sigillo apicale in campo asciutto e che si mantenga tale nel tempo. Dopo trent’anni di esperienza clinica, si può affermare che tutti i cementi per sigillare l’apice commercializzati come “permanenti” tendono invece nel tempo a riassorbirsi.
Questa è una delle cause principali dell’alta percentuale di insuccesso dei denti apicectomizzati: difatti al ricrearsi della comunicazione tra canale radicolare e tessuti esterni all’apice, si ha immediatamente come conseguenza la ricomparsa del granuloma.